30/08/14

Vita di preghiera - Madeleine Delbrêl



Vita di preghiera evangelica, ad immagine di quella di Gesù. Vita allo sbaraglio.
Sferzati da tutti i venti del mondo. Calamitati dal mistero di Dio, afferrati da lui. Non tralasciando ciò che Gesù stesso non ha tralasciato: pause profonde e spesso prolungate di immersione in Dio solo.
Ma preghiera che, come quella di Gesù, non intende di essere segregata in queste pause.
Preghiera che invade ogni ora della giornata e la permea, che scaturisce da qualsiasi incontro come il fuoco dal legno. Provocata e non ostacolata dal mondo. Essa lo irriga di grazia, lo rivolge quasi suo malgrado verso Dio, lo polarizza a sua insaputa verso il suo vero destino: lo converte.
Come l’elettricità scorre, lungo i fili conduttori, questa preghiera ci segue nelle fasi della nostra vita, vivifica le nostre azioni, ne colma i vuoti. Vive là dove noi siamo, è nei luoghi del nostro lavoro, al tavolo dove scriviamo, nelle nostre case, nelle nostre strade. Ascolta insieme a noi, parla con noi, dona, consola, lenisce, calma. Essa è libera della libertà di Dio.

Madeleine Delbrêl
tratto da "Comunità secondo il Vangelo"






11/08/14

La tua preghiera salvezza per gli altri - Matta el Meskin



Devi sapere che, quando Dio ti attira alla preghiera, non prende in considerazione unicamente la tua salvezza, ma desidera servirsi delle tue preghiere anche per la salvezza degli altri. Perciò la preghiera è una delle opere più preziose e fondamentali agli occhi di Dio. Il Signore ti chiama tutti i giorni a stare alla sua presenza e ti esercita ad intercedere a favore degli altri, fino ad essere esaudito. Riceverai ben presto dal Signore la capacità di salvare numerose persone e di ricondurle dalla via della morte verso il seno di Dio.
Il progresso della tua vita di preghiera dipende dal fervore del tuo amore. E un tale fervore è la conseguenza diretta sia della gioia che prova Dio nei tuoi riguardi, nella sua condiscendenza verso la tua debolezza, sia dell’ampiezza dell’orizzonte della tua umanità. Questa ampiezza corrisponde alla coscienza che hai del tuo dovere assoluto nei confronti degli altri, della tua responsabilità spirituale nei riguardi dei peccatori e di coloro la cui fede o la cui carità sono fragili, di coloro che soffrono o sono oppressi, di coloro che predicano e annunciano la Parola.
I gradi superiori della preghiera, in cui essa si slancia verso la perfezione, sono contrassegnati dalla supplica fervente accompagnata dalle lacrime in favore degli altri. E’ come se il progresso nella vita di preghiera ti fosse in realtà accordato a vantaggio dei tuoi fratelli deboli che non sanno pregare. «Pregate gli uni gli altri, per essere guariti». Il progresso della tua intimità con Dio, che trova il suo centro nella preghiera, dipende fondamentalmente dal progresso della tua conoscenza dei fardelli degli uomini e dalla tua disponibilità a portarli con loro con sempre maggiore generosità.
 
Matta el Meskin 
tratto da“Consigli per la preghiera
 
 

08/08/14

In comunione con Cristo per gli altri - Matta el Meskin


 La capacità di prender parte alle sofferenze di coloro che soffrono, che sono malati o tribolati, e di condividere i loro pesi non ti viene da una semplice filantropia umana, da una compassione passeggera o dal desiderio di essere benvisto o di ricevere elogi: una tale compassione infatti sarebbe votata a diminuire ben presto, e poi a scomparire. Ma è attraverso la preghiera perseverante, pura, sincera, che puoi ricevere questi sentimenti, come un dono di Dio che ti rende capace non solo di perseverare in tale comunione con i più deboli, ma anche di progredirvi a tal punto da non trovare riposo se non nella condivisione delle loro pene e delle loro sofferenze. Il segreto di questo carisma sta nella tua comunione con Cristo, nella tua partecipazione alla sua natura e alle sue qualità divine, così che è lui ormai che suscita in te il volere e l’operare. Così la condivisione delle sofferenze degli uomini e la comunione con Cristo dipendono strettamente l’una dall’altra; cosicché portare la croce di Cristo significa già di per sé prendere parte alla croce degli uomini, senza riserve, fino in fondo.

Quando diminuisce l’intimità del tuo rapporto con Cristo nella preghiera, è il sintomo che una grave malattia ha colpito la preghiera nella sua stessa essenza.
Se operi per gli altri, se sei al loro servizio e preghi per loro, questo significa una perdita grave, un insuccesso sicuro: comincerai allora ad intiepidirti, a sentire stanchezza; solo con lo sforzo riuscirai a compiere quei doveri che prima ti erano così cari; in seguito arriverai a trascurarli e a desiderare di evitarli, e infine a rifiutarti di compierli. Perché senza Cristo è impossibile continuare a servire gli altri con un’azione feconda, sostenuta ed efficace; e Cristo, non lo raggiungi se non nella preghiera.


Matta el Meskin   “Consigli per la preghiera