Se oggi dovessi lasciare questa terra e mi si chiedesse una parola, vi direi: “Siate una famiglia”.
Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre, illuminateli con la parola e con l’esempio. Non lasciate mancar loro, anzi, accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia.
Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Patite con loro. Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori. Fateli partecipi dei frutti della vostra vita, affinché sappiano che essi, più che altri vi hanno contribuito. Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante. C’è qualcuno che gode per una conquista o per qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l’animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti.
C’è qualcuno che parte? Lasciatelo andare non senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti dov’è destinato.
Non anteponete mai, qualsiasi attività di qualsiasi genere, allo spirito di famiglia con quei fratelli con i quali vivete! E dove andate, niente farete di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma decisione, lo spirito di famiglia.
Chiara Lubich