26/03/13

Il mio Dio è fragile - Juan Arias

Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile,
insensibile, stoico, impassibile.
Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza.
E io della sua.
Perché io potessi assaporare la divinità
lui amò il mio fango.
L'amore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio conobbe l'allegria umana, l'amicizia,
il gusto della terra e delle sue cose.
Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.
Il mio Dio fu sensibile.
Il mio Dio si irritò, fu passionale.
E fu dolce come un bambino.

Il mio Dio fu nutrito da una madre
e sentì e bevve tutta la tenerezza femminile.
Il mio Dio tremò dinanzi alla morte.
Non amò mai il dolore,
non fu mai amico della malattia.
Per questo curò gli infermi.
Il mio Dio patì l'esilio.
Fu perseguitato e acclamato.
Amò tutto quanto è umano il mio Dio:
le cose e gli uomini; il pane e la donna;
i buoni e i peccatori.
Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.
Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,
lavorava con le sue mani,
gridava come i profeti.

Morì giovane perché era sincero.
Lo uccisero perché lo tradiva la verità
che era nei suoi occhi.
Ma il mio Dio morì senza odiare.
Morì scusando che è più che perdonare.
Il mio Dio è fragile.
Il mio Dio ruppe con la vecchia morale
del dente per dente,
della vendetta meschina, per inaugurare
la frontiera
di un amore e di una violenza totalmente nuova.
Il mio Dio gettato nel solco,
schiacciato contro la terra
tradito, abbandonato, incompreso,
continuò ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte
e comparve con un frutto nuovo tra le mani:
la resurrezione.
Per questo noi siamo tutti
sulla via della resurrezione: gli uomini e le cose.

E' difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange,
il mio Dio che non si difende.
E' difficile il mio Dio abbandonato da Dio.
Il mio Dio che deve morire per trionfare.
E' difficile il mio Dio fragile amico della vita.
Il mio Dio che soffrì il morso
di tutte le tentazioni.
Il mio Dio che sudò sangue prima di accettare
la volontà del Padre.

E' difficile questo Dio.
Questo mio Dio fragile per chi pensa
di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che è umano,
per chi il santo è uguale allo stoico
e Cristo ad un angelo.
E' difficile il mio Dio fragile
per quelli che continuano a sognare un Dio
che non somigli agli uomini.

Juan Arias  

tratto da  "Il Dio in cui non credo"