Pregare non è dire preghiere:
pregare è rotolare
nel buio della tua luce,
e lasciarci raccogliere,
e lasciarci parlare
e lasciarci tacere
da te.
Pregare sei tu che preghi,
tu che respiri,
tu che mi ami;
e io mi lascio amare
da te.
Pregare è un prato d’erba,
e tu ci passi sopra.
Dacci preghiere folli
che non sappiano
la logica ferma del contabile
Dacci preghiere inutili
che non sappiano
la ragionevolezza del mercato
Dacci preghiere mute,
irragionevoli,
indicibili:
bianche macerie rotolanti,
assi schiodate,
assurdità: preghiere
di parole sconnesse e di silenzio;
ceste vuote
e ricolme di TE.
Adriana Zarri