02/11/14

Cieli nuovi e terra nuova - Chiara Lubich



Anche il creato è chiamato in qualche modo alla gloria. Gesù che muore e risorge è certamente la causa vera della trasformazione del cosmo.
Ma San Paolo ci ha rivelato che noi uomini completiamo la passione di Cristo e che la creazione attende la rivelazione dei figli di Dio: Dio aspetta anche il concorso degli uomini, per operare il rinnovamento del cosmo. Si potrebbe quindi dire che in forza del pane eucaristico l’uomo diventa “eucarestia” per l’universo: con Cristo è germe di trasfigurazione dell’universo. Infatti se l’eucarestia è causa della risurrezione dell’uomo, non può essere che il corpo dell’uomo, divinizzato dall’Eucarestia, sia destinato a corrompersi sottoterra per concorrere al rinnovamento del cosmo? La terra ci mangia come noi mangiamo l’Eucarestia: non quindi per trasformare noi in terra, ma perché essa si trasformi in “cieli nuovi e terra nuova”.

E’ affascinante pensare che i corpi dei nostri cristiani hanno il compito di collaborare con Dio alla trasformazione del cosmo. E nasce nel cuore grande affetto per coloro che ci hanno preceduto. Così comprendiamo ancor meglio il culto secolare per coloro che chiamiamo morti, ma che stanno già nascendo, nel cosmo ad una nuova vita. L’eucarestia fa Dio in noi. Noi, morendo, concorriamo con Cristo alla trasformazione del cosmo.

Chiara Lubich