L'amore per il prossimo, essendo costituito di attenzione creatrice, è analogo al genio. L'attenzione creatrice consiste nel fare realmente attenzione a ciò che non esiste. Nella carne anonima che giace inerte all'orlo della strada non c'è umanità. Eppure il samaritano che si ferma e guarda, fa attenzione a quella umanità assente, e gli atti che seguono confermano che si tratta di un'attenzione reale. La fede, dice San Paolo, è visione delle cose invisibili. E quel momento di attenzione è un atto di fede, così come un atto d'amore. (...)
Dio solo ha questo potere, di pensare realmente ciò che non è. Solo Dio, presente in noi, può realmente pensare la qualità umana negli sventurati, guardarli con uno sguardo veramente diverso da quello con cui si guardano gli oggetti, ascoltare veramente la loro voce come si ascolta una parola. Essi si accorgono allora di avere una voce; altrimenti non potrebbero neppure rendersene conto. Porgere veramente ascolto ad uno sventurato è tanto difficile quanto per lui il capire di essere ascoltato per pura compassione.
L'amore per il prossimo è l'amore che scende da Dio verso l'uomo. E' anteriore a quello che sale dall'uomo verso Dio. Dio è ansioso di scendere verso gli sventurati. Non appena un'anima, fosse anche l'ultima, la più miserabile, la più deforme, è disposta ad acconsentire, Dio si precipita in lei per poter guardare e ascoltare gli sventurati per tramite suo.
Simone Weil