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21/01/13

Colei che si accorge ciò che manca - A. Pronzato


«... Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù disse: "Non hanno più vino"» (Gv 2,3)

Quando Maria di Nazaret entra in scena, in punta di piedi, per nulla ingombrante, né tantomeno invadente (...) si rende conto immediatamente di ciò che manca.
Non rivendica niente, non pretende per sé. Non denunci auna sbadataggine, scarsa considerazione, poco riguardo nei propri confronti. E' preoccupata degli altri, per gli altri. Gli interessati stessi non si sono accorti di nulla, non si rendono conto della precarietà della situazione. Tutto regolare per loro.
Lei però, coglie una crepa inquietante nell'organizzazione della festa. E' in anticipo non solo sulla richiesta, ma addirittura sulla consapevolezza altrui. E interviene prima ancora che venga lanciato l'allarme. (...)

Capacità di vedere.
Questione di sguardo, innanzi tutto. La Madonna vede oltre. Il suo è uno sguardo circolare, completo, attraverso il quale Maria abbraccia l'insieme, senza trascurare nessun particolare. Vede il tutto, e non ignora il frammento.
Vede oltre l'immediato, il contingente, oltre il momento presente.
Lei è puntuale perché in anticipo. (...)
Voce del verbo "accorgersi". Che si traduce in una capacità di guardare più in là, precedere, anticipare.
Non è sufficiente vedere. Occorre anche pre-vedere. Non basta rispondere. E' necessario pre-venire la richiesta. (...)
Scopre la mancanza, non nel bicchiere vuoto, ma quando la coppa è ancora piena.
Avverte il disagio, non quando il meccanismo s'inceppa, o si è prodotto un inequivocabile scricchiolio, ma allorché tutto all'apparenza, funziona normalmente.
La Vergine dell'attenzione, a Cana, ci dimostra che vede bene solo chi riesce ad intuire.
Noi, troppo spesso, nonostante lo sfoggio di sapere, ci accontentiamo di perlustrare solo la crosta, divagare alla superficie, osservare l'esterno, guardare le apparenze. Non riusciamo a spingerci dentro (intus-ire), a penetrare nell'interno. Lo sguardo intuitivo è quello che esplora le profondità.

Vulnerabilità.
Dopo lo sguardo, il cuore.
Lo sguardo non basta. Ci può essere uno sguardo attento, ma freddo, indifferente, distaccato.
Si vede bene unicamente col cuore. (...)
Anche il sacerdote della parabola «vede» il malcapitato.
«Quando lo vide, passò oltre, dall'altra parte» (Lc 10,31).
Pure il levita riesce a vedere: «...lo vide e passò oltre».
I due non si sono lasciati «toccare» dal caso di quel poveraccio buttato ai margini della strada. Hanno mantenuto le distanze. Non hanno arrischiato il coinvolgimento.
«... Invece un Samaritano che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione».
Lo sguardo della Madonna, a Cana, è uno sguardo partecipe. Maria non se ne sta tranquillamente in disparte. Non bada ai fatti propri. Abbandona la comoda posizione che le è stata assegnata. Sa che la parte giusta è la parte dell'altro, degli altri. (...) La via che conduce a Dio passa obbligatoriamente attraverso il prossimo. Si incontra Dio solo se si accetta di inciampare nel prossimo. (...)
La Madre dell'attenzione è diventata così la donna della partecipazione profonda, del coinvolgimento completo, della compassione.
Compatire, non significa, genericamente, provare pietà, bensì essere in accordo intimo con la sofferenza dell'altro. (...) Sto male per il male che colpisce l'altro.

Il coraggio dei passi.
Maria si accorge.
Maria si immedesima, ossia rifiuta di stare al proprio posto.
Non basta.
La Madre interviene presso il Figlio. E' questo il punto centrale, decisivo. (...)
Esce allo scoperto, rischia in proprio (a cominciare da una replica del Figlio che resta aspra, nonostante i patetici tentativi di addolcimento che si continuano ad operare).
La fede non è mai, semplicisticamente, elemento di rassegnazione, adattamento, sopportazione passiva, ma principio di lotta, opposizione, sollevamento.
Maria non accetta la situazione esistente («Non hanno più vino»). La contesta, ne pretende il ribaltamento. (...) Il credente è uno che si muove. E quando c'è di mezzo una creatura in movimento, le cose non rimangono mai come sono.

Abbiamo bisogno che Maria ci avverta...
Assumiamo l'episodio di Cana quale punto di partenza e di riferimento per le nostre riflessioni.
Vogliamo pregare Maria di Nazaret perché non esiti ad avvertirci, oggi, dirci ciò che ci manca, cosa scarseggia sulla gigantesca scena del mondo e sulla nostra più modesta tavola familiare. (...)
Più che disturbare il Figlio, vogliamo che la Madre disturbi noi, ci scuota, ci stimoli a fare delle scelte precise, ad assumere certe decisioni anche se costose, a recuperare certi valori essenziali che abbiamo lasciato svanire.
Ancora una volta Maria non ci dice «aspettate», ma «fate».
«... Fate tutto quello che vi dirà».


don Alessandro Pronzato

tratto da   "C'era la Madre di Gesù. 
A Cana, con Maria, per scoprire quello che ci manca"