Attraverso il buio Giovanna d'Arco
precedeva le fiamme cavalcando
nessuna luna per la sua corazza
nessun uomo nella sua fumosa notte, al suo fianco.
Giovanna d'Arco:
Della guerra sono stanca, ormai
al lavoro di un tempo tornerei,
a un vestito da sposa o qualcosa di bianco
per nascondere questa mia vocazione al trionfo ed al pianto.
Il fuoco:
Son parole le tue che volevo ascoltare,
ti ho spiata ogni giorno cavalcare;
e a sentirti così, ora so cosa voglio:
vincere un'eroina così fredda, abbracciarne l'orgoglio.
Giovanna d'Arco:
E chi sei tu! - lei disse, divertendosi al gioco -
Chi sei tu che mi parli, così, senza riguardo!"
Il fuoco:
"Veramente stai parlando col fuoco.
E amo la tua solitudine, amo il tuo sguardo.
Giovanna d'Arco:
Se se tu sei il fuoco, raffreddati un poco.
Le tue mani ora avranno da tenere qualcosa...
E tacendo gli si arrampicò dentro
ad offrirgli il suo modo migliore di essere sposa.
E nel profondo del suo core rovente
lui prese ad avvolgere Giovanna d'Arco
e là in alto e davanti alla gente
lui appese le ceneri inutili del suo abito bianco.
E fu dal profondo del suo cuore rovente
che lui prese Giovanna e la colpì nel segno!
E lei capì chiaramente
che se lui era il fuoco, lei doveva essere il legno.